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dai 16 ai 18 anni – scuola secondaria di II grado
drammaturgia, adattamenti e regia Ferruccio Merisi
scelte testuali, musicali, figurative e coreografiche del collettivo
con Lucia Zaghet, Giulia Colussi, Daria Sadovskaia
musici Alice Gaspardo, Jacopo Pittino
costumi e maschere del collettivo
cura realizzazione scene Jacopo Pittino
produzione Scuola Sperimentale dell’Attore / L’Arlecchino Errante – Pordenone
con la collaborazione di Cultura Base Sur Siviglia, Eufonia Lecce, Ortoteatro Pordenone
con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
durata: 60 minuti
teatro in maschera
“Son io cosa vostra?”, è una domanda pronunciata dal personaggio di Rosaura nella commedia goldoniana La vedova scaltra. “Mi avete forse comperato?” – continua il personaggio – contestando una scenata di gelosia del suo innamorato…
Domande estremamente attuali, non solo nel senso della rivendicazione di una libertà femminile al riparo da ogni forma di prevaricazione. Ma anche nel senso, se vogliamo un po’ scomodo e controcorrente, della sicurezza e della realizzazione femminile e del loro costo quotidiano in termini di concessioni non incolpevoli alla prepotenza maschile.
Son io cosa vostra? è però soprattutto un omaggio alla donna, partecipe e molto allegro, che adora sia i pregi che i difetti dell’altra metà del cielo. Un inno cordiale e disincantato, risultante da un puzzle di scene goldoniane, scelte per la loro modernità e anzi “contemporaneità”, non a caso collegate tra loro da una bella serie di canzoni pop dell’immaginario collettivo attuale, eseguite dal vivo.
E in questo divertissement, che unisce sapidità e grazia leggera, c’è un’altra novità rispetto alle esecuzioni goldoniane tradizionali: tutti i personaggi portano la maschera, in contrasto con l’idea chiave della maturità dell’Autore, che all’opposto avrebbe voluto eliminare tutte le maschere… Ma grazie ad esse le attrici interpretano sedici personaggi diversi… E forse con queste loro nuove maschere danno corpo ad un’altra consapevolezza contemporanea: che non c’è limite al grottesco!