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dagli 11 ai 13 anni – scuola secondaria di I grado
di Antonio Viganò ed Eleonora Chiocchini
coreografie Eleonora Chiocchini
testi e regia Antonio Viganò
con Jason Mattia De Majo, Maria Magdolna Johannes, Rocco Ventura
scene Roberto Banci, Antonio Viganò
light design Melissa Pircali
assistente alla drammaturgia e disegno sonoro Paola Guerra
collaborazione alla creazione Paola Guerra e Paolo Grossi
produzione Teatro La Ribalta-Kunst der Vielfalt – Bolzano
in coproduzione con Tanz Bozen Bolzano Danza Festival
con il sostegno di L’arboreto – Teatro Dimora, Centro di Residenza Emilia-Romagna e degli Istituti Culturali della Repubblica di San Marino
sponsor Alperia
Premio Eolo Awards 2025 per il miglior spettacolo ex aequo
durata: 50 minuti
teatro fisico
La celebre fiaba di Biancaneve vede come protagonisti due improbabili personaggi: una Regina affaticata dal dover essere sempre “la più bella del Reame” e il suo Specchio che, stanco di dover ripetere sempre “quello che fanno gli altri” cercherà una via di fuga.
La Regina, orfana della sua immagine riflessa, dovrà dunque trovare un modo per riconquistare la fiducia dello Specchio.
Un appassionante racconto che smonta e rimonta una delle fiabe più celebri di tutti i tempi, donandoci una prospettiva del tutto nuova sulla bellezza della diversità.
Le coreografie di Eleonora Chiocchini reinterpretano il testo teatrale di Antonio Viganò Bianca & Neve, già andato in scena e tradotto in varie lingue: lo Specchio e la Regina si animano in una danza di relazione, sfumature giocose, a volte litigiose, a tratti misteriose, colorano il loro dialogo che si farà corpo. Sempre complici come può esserlo soltanto uno specchio e l’immagine che esso riflette.
“Lo spettacolo è destinato anche ad un pubblico dell’infanzia e dell’adolescenza perché abbiamo voglia di incontrare le nuove generazioni, il nostro futuro. Un pubblico, quello dei bambini, che conosce bene il linguaggio del corpo e incontrerà, grazie a questo spettacolo, degli interpreti, danzatori e attori diversi, che riveleranno loro che essere definiti diversi non è qualcosa in meno, una mancanza, ma un’altra possibilità, un altro modo, pieno di poesia, verità e capacità.”
Antonio Viganò