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Martedì 14 ottobre ore 20:30
INGRESSO: Intero 7,00 euro Ridotto 5,00
DUSE
Italia, 2025, 125’
di Pietro Marcello
con Valeria Bruni Tedeschi, Fanni Wrochna, Noémie Merlant, Fausto
Russo Alesi, Edoardo Sorgente, Vincenzo Nemolato, con la
partecipazione di Noémie Lvovsky
versione originale in italiano
Eleonora Duse ha una leggendaria carriera alle spalle che sembra ormai conclusa, ma, nei tempi feroci tra la Grande Guerra e l’ascesa del fascismo, la Divina sente un richiamo più forte di ogni rassegnazione e torna lì dove la sua vita è iniziata: sul palcoscenico.
Non è solo il desiderio di recitare a muoverla, ma un’urgenza profonda: la necessità di riaffermare sé stessa in un mondo che cambia inesorabilmente e che minaccia di toglierle tutto, persino l’indipendenza che ha conquistato con il lavoro di tutta una vita.
Inaspettati rovesci finanziari la mettono di fronte a una scelta e così, ancora una volta, Eleonora sceglie il teatro come unico spazio di verità e di resistenza. Con la sua arte come unica arma, sfida il tempo e il disincanto, trasformando ogni parola e ogni gesto in un atto rivoluzionario. Ma il prezzo della bellezza contro la brutalità del potere e della Storia è alto: gli affetti sembrano dissolversi e la sua salute si aggrava. Eppure, Eleonora affronterà l’ultimo viaggio dimostrando che si può rinunciare alla vita stessa, ma mai alla propria natura.
Presentato in concorso alla 82a Mostra del Cinema di Venezia.
Note di regia
Eleonora Duse mi ha colpito per le contraddizioni che ne hanno caratterizzato l’esistenza. Dietro i grandi successi della “Divina” si nascondevano fallimenti altrettanto sensazionali, che sono a mio avviso una delle chiavi di lettura più interessanti. La scelta di concentrarsi sugli ultimi anni della sua vita è venuta naturalmente. Duse affronta il suo bilancio finale: con il suo talento, con il proprio corpo, con la maternità, con D’Annunzio, con la storia d’Italia. Non volevo realizzare un biopic, ma raccontare l’anima di una donna, un’artista, in un’epoca di grandi sconvolgimenti storici, con la possibilità di indagare temi a me cari: da una parte il ruolo dell’artista di fronte a tragedie come la guerra, la povertà e il dolore; dall’altra, le possibili declinazioni del rapporto tra arte e potere.