lunedì 07 / mercoledì 09 aprile 2014

Pop-Up – Un fossile di cartone animato

TIG teatro per le nuove generazioni 2013/2014

di Giulia Gallo e Giovanni Guerrieri
con la collaborazione di Giulia Solano
con Beatrice Baruffini e Serena Guardone
ideazione luci Emiliano Curà
realizzazione scene Lab Tdb (Paolo Romanini)
una produzione Teatro delle Briciole – Solares Fondazione delle Arti – Parma
progetto affidato a I Sacchi di Sabbia

tecniche utilizzate: teatro di oggetti, libro animato durata: 45 minuti
dai 4 ai 6 anni – scuola dell’infanzia e primaria

La scansione cromatica dei diversi cartoon di cui si compone lo spettacolo è un mezzo potente per indagare le emozioni-base e per creare insiemi di associazioni tra sentimenti, forme e colori. La forma delle variazioni sul tema, assecondando musicalmente la ricerca rumoristica, si fa strumento flessibile per un’esplorazione sperimentale dell’immaginario infantile.

Reinventando il libro animato in forma teatrale, Pop-up intreccia le microstorie di un bambino di carta e di una piccola, enigmatica sfera: le evoluzioni ritmiche, cromatiche e sonore del loro rapporto, i loro incontri, le loro specularità, le loro trasformazioni. In scena, insieme alle attrici, tanti grandi libri che si aprono e che, sfogliandoli, danno vita alle immagini di carta protagoniste delle storie e che stupiscono e divertono i piccoli spettatori.
Le avventure del bambino e della sua piccola palla danno così origine a un gioco simbolico di geometrie e di metamorfosi che tocca aspetti centrali di quell’immaginario: la fantasia, l’invito, la minaccia, il sogno. Due attrici, che sono insieme animatrici, danno vita e voce ai due protagonisti di carta, giocando sull’apparizione delle figure e delle forme nel tempo, sugli intrecci di esse con i loro corpi, sul movimento e sull’illusione del movimento, sulla sincronicità tra voci e tra voci e immagini.
L’idea della reinvenzione scenica del libro pop up, la sfida di creare un cartone artigianale, una sorta di fossile di cartone animato nell’epoca del 3D, è la preziosa occasione per una riflessione sull’animazione, sulla saturazione e l’invasività delle sue tecniche contemporanee, per intraprendere una direzione più evocativa e meno aggressiva che lasci più spazio all’immaginazione nell’era della dittatura digitale.

Teatro delle Briciole
Nel 2010 il Teatro delle Briciole ha inaugurato un “cantiere produttivo” dal titolo Nuovi sguardi per un pubblico giovane. Convinto dell’importanza di un confronto con esperienze teatrali differenti rispetto all’universo tradizionalmente definito come teatro-ragazzi, il Teatro delle Briciole si propone con questo cantiere di consegnare a gruppi della ricerca italiana il compito di creare uno spettacolo per bambini. Dopo Baby don’t cry e La Repubblica dei bambini, affidati rispettivamente a Babilonia Teatri e al Teatro Sotterraneo, nel 2013 nasce una nuova tappa del progetto dedicata all’infanzia con la complicità de I Sacchi di Sabbia, una delle compagnie giovani più interessanti del panorama italiano. Già vincitori di due Premi ETI Il Debutto di Amleto, I Sacchi di Sabbia ricevono una nomination al Premio Ubu 2003 per lo spettacolo Orfeo. Il respiro e vincono il Premio Speciale Ubu 2008. In perenne oscillazione tra tradizione e ricerca, tra comico e tragico, il lavoro di I Sacchi di Sabbia ha finito per concretizzarsi in un linguaggio in bilico tra le arti (arti visive, danza, musica), nella ricerca di luoghi performativi inconsueti.
www.solaresdellearti.it http://www.sacchidisabbia.com

Video promo
www.youtube.com/watch?v=v8YtDmUODjc