in programmazione martedì 01 agosto 2023

Rapito

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LUGLIO 2023
Martedì 01.08.23: ore 18.30-21.00

 

Marco Bellocchio torna al cinema con un film intenso ispirato a un fatto realmente accaduto nell’Ottocento, conosciuto da tutti come il Caso Edgardo Mortara: il rapimento da parte dello Stato Pontificio di un bambino ebreo di sei anni, rieducato secondo i dettami della religione cattolica.
Il regista sceglie di raccontare questa storia partendo dall’idea di voler denunciare quello che lui considera un delitto: “Io ti rapisco perché Dio lo vuole. E non posso restituirti alla tua famiglia. Sei battezzato e perciò cattolico in eterno. Un delitto contro una famiglia tranquilla, mediamente benestante, rispettosa dell’autorità, in anni in cui si respirava in Europa un’aria di libertà, dove si stavano affermando ovunque i principi liberali, tutto stava cambiando e proprio per questo il rapimento del piccolo rappresenta la volontà disperata, e perciò violentissima, di un’istituzione, ormai agonizzante, di resistere al suo crollo, anzi di contrattaccare” – ha spiegato. L’obiettivo di Bellocchio è trasmettere al pubblico non solo l’atto violento nel gesto della Chiesa, ma soprattutto lo smarrimento e la sofferenza del bambino: “il suo dolore, dopo l’abbandono forzato, ma anche il suo cercare sempre di conciliare la volontà del suo secondo padre, il Papa, con quella opposta dei suoi genitori di riportarlo a casa”. Rapito, il film di Bellocchio, si sofferma anche su un altro punto caldo della vicenda, la conversione del protagonista: “Convertirsi per sopravvivere. Che in tempi moderni si chiamerebbe la sindrome di Stoccolma. Il bimbo si converte e per tutta la vita resta fedele a Pio IX. Ora, io non voglio cercare una posizione mediana, ma certamente la sua conversione così assoluta apparentemente senza aver mai un minimo dubbio rende il personaggio Edgardo ancor più interessante. E ci spinge verso mondi per noi inesistenti, ma che per tanti uomini esistono. Possiamo guardare da fuori il fenomeno o, con amore e partecipazione, tentare soltanto di rappresentare un bambino violentato nell’anima e poi un uomo che, fedele ai suoi violentatori che crede suoi salvatori, diventa alla fine un personaggio che ci esime da ogni spiegazione razionale” – ha aggiunto.
Nel ruolo dei coniugi Mortara gli attori Barbara Ronchi e Fausto Russo Alesi. Quest’ultimo ha dichiarato come il regista abbia acceso in lui la passione di “abitare la difficoltà di quel conflitto, toccando quella corda dell’essere umano che diventa universale”.
Paolo Pierobon, che interpreta il Pontefice, ha parlato di immaginazione oltre l’immedesimazione, facendo riferimento ai papi dipinti da Velázquez: “Ritratti con queste gabbie, queste urla soffocate. Ho voluto dare alla mia parte un’energia implosiva”.
Per il protagonista il regista sceglie Enea Sala, nella versione da piccolo, dichiarando di essere stato colpito dal suo sguardo, a tratti enigmatico e allo stesso tempo consapevole; per quella adulta, invece, c’è Leonardo Maltese, che ha raccontato di aver affrontato il provino con molta agitazione. Fabrizio Gifuni, che nel film è Padre Feletti, l’inquisitore, era entusiasta di aderire al progetto perché “il cinema di Bellocchio è libero e non suggerisce chiavi di lettura”.

BIGLIETTI

biglietto unico €3,5