di e con Emanuele Carucci Viterbi
una produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG – Udine
tecniche utilizzate: teatro d’attore
durata: 50 minuti
dai 16 ai 18 anni – scuola secondaria di II grado
nelle scuole secondarie della Bassa Friulana
“C’è in me e per me una realtà mia: quella che io mi do; una realtà vostra in voi e per voi: quella che voi vi date; le quali non saranno mai le stesse né per voi né per me. E allora?”
(Uno, nessuno e centomila)
Inesistenza di una realtà oggettiva valida per tutti e conseguente inattingibilità della verità, perenne mutabilità della coscienza col conseguente crollo della unità e della compattezza dell’io, illusorietà degli ideali, incoerenza e instabilità dei rapporti sociali, solitudine dell’uomo, paradossale dialettica tra realtà e finzione: questi alcuni dei temi centrali della poetica pirandelliana ancora oggi fortemente attuali. Temi che l’Autore affronta ricorrendo a registri espressivi vari e contrastanti, ma sempre all’interno di una acutissima consapevolezza della complessità dell’essere umano e di un sofferto senso dell’esistenza. Si desidera porre l’accento sul Pirandello narratore, leggendo brani tra i più belli tratti dai romanzi e dalle novelle, senza tralasciare il drammaturgo e anzi evidenziando come in più di un caso i drammi discendano direttamente dalle novelle (ad esempio Così è (se vi pare) e la novella La signora Frola e il signor Ponza, suo genero). Ci piace pensare che il grande autore siciliano contemporaneamente ci getti nelle sabbie mobili e ci offra un appiglio per non annegare: consapevolezza e compassione dell’umana fragilità.
Emanuele Carucci Viterbi
Nato a Roma, si è diplomato all’Accademia nazionale d’arte drammatica “Silvio D’Amico”. Ha seguito anche i corsi estivi presso la Royal Academy of Dramatic Art di Londra (RADA). Dal 1986 lavora come professionista nel teatro italiano prendendo parte a numerosissimi spettacoli, diretto da alcuni dei più importanti registi (Aldo Trionfo, Luca Ronconi, Andrea Camilleri, Lorenzo Salveti, Franco Branciaroli, Giorgio Marini, Cesare Lievi ecc.). Ha avuto anche alcune esperienze cinematografiche e radiofoniche. Nel corso degli anni ha stabilito un rapporto privilegiato con la città di Udine nella quale è stato protagonista prima della trilogia su testi di Giuliano Scabia diretta da Alessandro Marinuzzi, poi della trilogia della “scatola nera” di Cesare Lievi e più recentemente di Lady Europe di Rita Maffei.