mercoledì 02 dicembre 2015

TRAVIATA

Archivio Teatro e danza 2015/2016

coreografia, regia, scene, luci e costumi Monica Casadei / Compagnia Artemis Danza
musiche Giuseppe Verdi
elaborazione musicale Luca Vianini
assistente alla coreografia Elena Bertuzzi
drammaturgia musicale Alessandro Taverna
una produzione Compagnia Artemis Danza/Monica Casadei
in coproduzione con Fondazione Teatro Comunale di Ferrara
spettacolo realizzato in collaborazione con Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia e con a.Artisti Associati

Lo spettacolo prevede il coinvolgimento  di 15-20 giovani allievi della Scuola di danza classica e contemporanea Avenal di Cervignano del Friuli che affiancheranno la compagnia per alcune scene corali

La coreografa Monica Casadei si confronta con il capolavoro di Giuseppe Verdi e ci immerge in un viaggio coreografico in cui la danza e l’opera duettano dando corpo a un fluire di immagini legato a doppio filo al dramma di Violetta.
Per il debutto sul palco di Cervignano, la compagnia Artemis Danza coinvolgerà in scena, accanto ai suoi interpreti, anche alcuni giovani allievi delle scuole di danza del territorio.

Da Dumas a Verdi, da Traviata a la Dama delle camelie
Alfredo e Violetta si mischiano nella memoria con Marguerite e Armand, i protagonisti dello struggente romanzo del 1848 La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio. Una storia, scriveva il suo autore, che ha un solo merito: “quello di essere vera”.

Quale Traviata vedremo stasera?
“Una Traviata letta dal punto di vista di Violetta. Violetta, appunto, contro tutti. Violetta in bianco, speranza di purezza, Violetta in rosso, perché le sanguina il cuore. Un cuore che forse sarebbe stato meglio non fosse mai battuto. Meno dolore, meno contrasto. Violetta al centro di una società maschilista espressa da un coro in nero. Violetta moltiplicata in tanti elementi femminili, in tanti spaccati di cuore. Violetta disprezzata, che anela, pur malata, pur cortigiana, a qualcosa di puro. Violetta contro cui si scagliano le regole borghesi espresse dal padre di Alfredo, Giorgio Germont, emblema di una società dalla morale malsana. Una società in cui per certi versi si rispecchia a distanza anche la nostra.
Monica Casadei, la coreografa